Per far Poldina ci vogliono due cristalli
Per fare il cristallo ci vuole la brillantezza
Per fare la brillantezza ci vogliono le stelle
Per fare le stelle ci vuole la notte
Per fare la notte ci vuole il buio
Per fare il buio ci vogliono gli occhi chiusi
Per far gli occhi chiusi ci vuole un sogno
Per fare un sogno ci vuole il sorriso
Per fare il sorriso ci vuole Poldino
Per fare Poldino ci vuole “YAGHI YAGHI”
per fare “YAGHI YAGHI” ci vuole Shaqui
Per fare Shaqui ci vuole un cavallo, godzilla, tanti croccantini e a volte qualche mela
Per fare una mela ci vuole il ramo
Per fare il ramo ci vuole l’albero
Per fare l’albero ci vuole il seme
Per fare il seme ci vuole un frutto
Per fare il frutto, ci vuole un fiore.
Per far Poldina
ci vuole un fiore.
A te Poldina, che oggi compi 6 mesi. Un traguardo importante, un giro di boa. Inizierai con le pappe e ricomincerà l’incubo del brodo vegetale. Promesso però, stavolta non lo faccio evaporare. Dovrei farcela.
A te Poldina, che oggi compi 6 mesi e mi sembra come di essermeli persi. Com’è possibile, già mezzo anno? E dov’ero? Troppo stanca per immortalare ogni ricordo di te come facevo con Poldino. E lo rimpiango.
A te Poldina, che oggi compi 6 mesi e ti devo chiedere scusa. Scusa per il tempo diverso che ti ho dedicato rispetto al fratello. Diverso in quantità e forse diverso anche in qualità. sempre troppo di corsa per fermarmi a guardarti. Sbaglio. Oh, se sbaglio. Scusa perchè ti porto sempre con me come fossi uno zainetto, per avere le mani libere di “agguantare” il fratello fuggitivo. Ti piace lo so, ma a me un po’ dispiace che tutti quelli che ci incontrano vedono una mamma e un bimbo. Notano DOPO, solo DOPO, che ci sei anche tu. Lì nascosta dietro di me.
A te Poldina, che oggi compi 6 mesi, e al posto che festeggiarti portandoti a un parco, ti ho sballottolata per tre Caf diversi, dandoti il latte davanti a un’impiegata dell’Inps dentro un ufficio. Proprio oggi. Serviva farlo oggi. E poi nemmeno son riuscita a fare quello che dovevo fare.
A te Poldina, che oggi compi 6 mesi e in questi 6 mesi ti ho citato poco. Un po’ per proteggerti, così bella, cosi Poldina. Un po’ perché tu, rispetto al fratello, mi sei sempre sembrata la più forte. La più tosta. Hai un fratello che ha iniziato la sua vita in salita. Non ripida per carità, ma in salita. Un fratello sensibile, minuto, buffo e divertente. Un fratello che richiede il pieno delle mie energie. Un fratello che si è preso la varicella e seppur ti ha abbracciato, ti ha baciato, ti ha messo in bocca il suo ciuccio…a te non è venuto niente. Immagino i tuoi anticorpi, neozelandesi, lì a divertirsi davanti al virus mentre ballano l’Haka Maori.
Sei forte Poldina, sei tosta Poldina, sarai donna Poldina. E ho paura, lo ammetto, perchè io a far la donna non so proprio come si fa. Ed è come se tu l’avessi già capito, per quello sei così. Per quello anticipi le cose,per quello già vuoi metterti in piedi. Per quello sei tu che fai capire a me che sei pronta “per il tuo prossimo passo”. Sei la più piccola di tutti, ma hai già lo sguardo che scruta, studia, osserva. E non ti mancano i sorrisi. Muti, senza sonoro, ma lunghi e così spontanei che vien da ridere ogni volta che li fai.
A te Poldina, che oggi compi 6 mesi, e che seppur ti vedo come quella più forte, io lo so…
lo so che
per fare te
ci vuole un fiore.
Evviva i Poldini, Evviva i fiori che fan tutto, anche Poldina.